L'uscita del nuovo album di Pino Scotto ( Buena Suerte) è prevista in tutta Italia per il 2 aprile 2010
" per ogni Dio lapidato per ogni donna violentata per ogni bimbo seviziato per ogni animale trucidato per ogni uomo privato della dignità ognuno pagherà il suo prezzo"
(Pino Scotto)

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Third Moon (2005)

01.Third Moon
02.Spaces & Sleeping Stones
03.Fighter
04.Brave Heart
05.Sailor and Mermaid
06.Reaching for the Sky
07.Silent Heroes
08.God of Souls
09.Freedom Tribes
10.Stronghold
11.Wise Man Tale



E’ stato registrato presso i Massive Arts Studios di Milano sotto la produzione dell'etichetta Valery Records. Siamo in presenza di un concept album suddiviso in undici pezzi che raccontano l’evoluzione dell’uomo, con le sue contraddizioni, gli errori e i momenti felici. Dopo la dipartita dello storico Lio Mascheroni dietro le pelli, Pino & Co. si sono avvalsi in studio della collaborazione di Mario Riso (R.A.F., Movida) e Tato (7 Vite). Attualmente la formazione annovera: Pino Scotto, Steve Angarthal, Larsen Premoli, Frank Coppolino e Mario Giannini.
La sinuosa titletrack, per chi non sente più la voce di Pino Scotto dai tempi dei Vanadium, presenta un singer alla carta vetrata: evidentemente quattro pacchetti di Lucky Strike al giorno e una bottiglia di Jack Daniel’s a notte fanno il loro bell’effetto. Probabilmente oggi Mr. Scotto sarebbe pronto per il proprio album definitivo di Blues, genere da lui tanto amato. Tornando a Third Moon, ottima la prova delle tastiere e della chitarra di Steve. Space and Sleeping Stones torna su territori più “heavy” mentre Fighter, dall’intro affascinante, nonostante il titolo promettente, è un episodio riuscito solo a metà, almeno per chi scrive. Il quarto pezzo, Brave Heart, è un mid tempo intrigante e sofferto dove il buon Pino dà fondo alle proprie capacità interpretative con un Angarthal sugli scudi.
Sailor and Mermaid parte come un pezzo prog d’altri tempi per poi tuffarsi in atmosfere anni ’70, pregne di tastiere demodé come nella successiva, strumentale, Reaching for the Sky. Devastante assalto all’arma bianca di chitarra in tipico stile Nwobhm per Silent Heroes che dopo l’inserimento della dolce (in questo caso) voce di Scotto esplode in un chorus che non vi sarà facile togliere dalla testa. Per il sottoscritto l’highlight di tutto l’album. God of Souls passa senza impressionare, mentre ancora reminiscenze settantiane la fanno da padrone in Freedom Tribes, dove di tanto in tanto rigurgitano sonorità degne di una festa paesana norvegese. Ottimo esempio di coesistenza pacifica di tastiere prog con chitarre heavy metal belle “piene”. I Jethro Tull, oooooppppppssss… scusate, i Fire Trails (per via del flauto), ci deliziano i padiglioni auricolari con il pezzo Stronghold, quello che più di altri mi ha rimembrato i grandi Vanadium di tutto il Cd. L’ultimo brano è Wise Man Tale, dove troviamo il Pino Scotto più epico del lotto che chiude superbamente il sipario su questo Third Moon.

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